Già il titolo qui presente contiene, in poche e semplici parole, due grandi artisti: un pittore appartenente alla corrente dell’impressionismo, nonostante non si considererà mai tale, ed un poeta maledetto.
Entrambi i due artisti sono un simbolo di cambiamento, il primo in quanto ispirerà le opere di tutti gli impressionisti più famosi tra cui il grande Monet, l’altro un poeta simbolo della condizione esistenziale dell’uomo moderno ed in particolare del poeta che, dotato di una sensibilità ‘’superiore’’ è costretto a percepire tutto in maniera più amplificata.
La particolarità del dipinto
Questo, per quanto incompleto, rappresenta uno dei capolavori di Manet in cui emerge la nuova tecnica sul nascere che ha qui il compito di esprimere una struggente malinconia.
I piccoli tocchi di colore posizionati direttamente sulla tela con rabbia e forza, i colori cupi che prevalgono, il cielo grigio, tutto sembra comunicare sofferenza, malinconia, angoscia, tutti temi presenti nelle poesie del poeta che ancora oggi sono conosciute in tutto il mondo.
Il funerale del poeta avvenne il 2 settembre 1867 e Manet fu uno dei pochi amici intimi del poeta ad essere presente nonostante fosse appena finita l’estate.
Manet dipinse lo sparuto corteo funebre mentre sfilava ai piedi di una collina che si trova a sud-ovest di Parigi, in uno spazio che appare incorniciato dalle sagome delle torri e dalle cupole della Val de Grâce: il Panthéon, Saint-Etienne-du-Mont, e la Tour de Clovis, tutti monumenti riconoscibili attraverso pochi dettagli esplicativi.
Manet ha conservato il dipinto fino alla sua morte finché non fu poi acquistato nel 1894.
Il valore storico dell’opera
Nonostante i due fossero amici e quindi vi fosse un interesse particolare da parte dell’artista, il desiderio di dare un addio al poeta così come sapeva fare: dipingendo; si tratta, allo stesso tempo, di un dipinto di cronaca poiché sta rappresentando la morte di un’importante figura del tempo e la sta rappresentando così come avvenne: nel silenzio di un’intimità straziante.
Eppure, nonostante Manet venga comunemente annoverato tra gli impressionisti, non è possibile non notare l’impronta romantica dell’opera, il piccolo corteo funebre, infatti, si trova in basso a destra e non sembra essere il vero soggetto della scena che al contrario è riempita dall’ambiente circostante e quindi dall’immensità della natura, di interesse tipicamente romantico.
Nonostante non siate amici di Baudelaire, avrete sicuramente nella vostra vita qualcuno a cui vorreste dire addio, in caso di sventura, in maniera silenziosa ma allo stesso tempo unica, poiché organizzare un funerale sarà sicuramente uno strazio ma a volte è necessario.