Guadagnare con Twitch: i consigli giusti per iniziare

Il mondo dei social è piuttosto dinamico e, ogni tanto, spunta un nuovo nome; fra questi uno dei più giovani è Twitch. In effetti, sono proprio i più giovani a conoscerlo o gli appassionati di gaming, visto che Twitch è proprio incentrato sui video games.

Ma di cosa si tratta? E’ una piattaforma simile a Youtube, che funziona come una streaming TV, ma il suo punto di forza sono i video in diretta come nelle Stories di Facebook. Insomma, sommando caratteristiche diverse dei social, Twitch ha conquistato il suo settore di mercato puntando sui video in diretta di esperti nel mondo del gaming.

E come accade con gli influencer di Instagram, per qualcuno essere uno streamer di Twitch diventa un vero e proprio lavoro; liberi professionisti del mondo digitale, che devono quindi gestire inquadramento fiscale e avere una partita Iva. Certo, non accade dall’oggi al domani, ma con impegno e costanza è possibile crearsi il proprio canale e farlo crescere, fino ad avere una propria community.

 

Come guadagnare su Twitch

La prima cosa che ci si chiede è se sia possibile guadagnare davvero con Twitch. Basta chiedere a ZanoXVII, all’anagrafe Cristiano Spadaccini, streamer 24enne che ha superato il milione di dollari di guadagno sulla piattaforma. E’ al momento l’unico italiano ad essere entrato nella top 100 mondiale degli streamer più ricchi.

Senza puntare subito a tali risultati, chiunque può cominciare la propria avventura divenendo un affiliato di Twitch. Per farlo, è necessario raggiungere un numero di minuti di trasmissione in un certo lasso di tempo.

 

I requisiti base

Come per qualsiasi altro obiettivo, non pensiate di caricare qualche video e ottenere la fama sperata. E’ un lavoro quotidiano e costante. Certo la qualità del vostro prodotto è il passo base, ma poi bisogna farsi conoscere.

Per poter essere uno streamer affiliato, sono richiesti requisiti ben precisi. È necessario avere un minimo di 50 followers. Oppure aver totalizzato almeno 500 minuti di trasmissione in un mese, in almeno 7 giorni di trasmissione e naturalmente avendo avuto delle visualizzazioni: il minimo è di almeno 3 spettatori collegati in contemporanea.

A questo punto potrete entrare nel programma. Ma non cominciano lì i guadagni, quella è solo l’opportunità. Per avere un ritorno economico, vi serve un pubblico.

 

Crearsi una community

Per raggiunge l’obiettivo ci sono tre modi:

  • Iscrizioni: alcuni utenti sono disposti a pagare una iscrizione mensile per seguire i propri streamer preferiti. E’ ovvio che ne deve valere la pena. Di base, infatti, l’accesso a Twitch è gratuito, come per qualsiasi piattaforma social. Ma ci sono streamer che pubblicano contenuti esclusivi per i loro abbonati. E’ quindi evidente che dovete offrire contenuti di qualità.
  • Bit: i bit sono una sorta di valuta virtuale, sotto forma di emoticons. Gli utenti acquistano pacchetti di bit che poi utilizzano durante le dirette, per supportare lo streamer. In cambio possono ricevere riconoscimenti, stemmi o persino sbloccare qualche particolare ricompensa nel corso di eventi speciali.
  • Videogames: gli streamer professionisti arrivano anche a vendere giochi, o elementi di esso, sotto forma di link.

 

Le professioni del nuovo Millennio

Il web ha fatto nascere innumerevoli nuove posizioni professionali. E se il web designer o il SEO specialist ormai sono all’ordine del giorno, influencer e youtuber appaiono ancora più particolari. Sono in tanti a faticare a comprendere come avere un canale social possa diventare un lavoro remunerativo; talvolta, persino i protagonisti stessi. Che fanno fatica a muoversi nel mondo della burocrazia e del fisco.

La cosa migliore da fare è affidarsi a chi ha le competenze in questo campo e sappia tenere conto del momento di trasformazione che stiamo vivendo. Fiscozen è una delle migliori possibilità oggi sul mercato: una società che si pone l’obiettivo di sostenere i liberi professionisti nel dare corpo alle proprie ambizioni. Offre un consulente che dia consigli personalizzati e insegni a muovere i primi passi nella gestione della partita Iva; inoltre mette a disposizione un’app con cui ordinare e archiviare fatture e dati. Potete optare per una consulenza fiscale di base o per pacchetti in abbonamento dai prezzi low cost, per un servizio più completo.