Negli anni, se non secoli, precedenti, la fisarmonica rappresentava uno strumento musicale elitario, suonato unicamente da poche persone in concerti a cui poche persone potevano assistere. Oggigiorno, invece, la fisarmonica viene scelta da sempre più musicisti per esprimere la propria arte.
Avvicinarsi alla fisarmonica significa studiarla in tutti i suoi dettagli, in tutte le sue componenti e nel suo sviluppo. Sì, perchè, la fisarmonica così come lo conosciamo oggi, è la naturale evoluzione di uno strumento musicale che ha subito diverse modifiche. La forma più evoluta prende il nome di fisarmonica cromatica bitonale e in questo articolo vedremo quali sono le sue principali caratteristiche.
Cos’è la fisarmonica cromatica bitonale
Si tratta sempre di uno strumento aerofono a mantice che, però, nasce da un cambiamento decisivo apportato alla fisarmonica diatonica, antenata di quella cromatica. Le necessità dei musicisti di provare nuove melodie e di ampliare il loro repertorio di canzoni e di suoni ha portato negli Ottanta del 20° secolo alla creazione della fisarmonica cromatica. Mentre nella versione precedente il funzionamento dello strumento musicale si basava su due scale diatoniche (da qui il rispettivo nome), nella fisarmonica cromatica si aggiunse un terza fila di alterazioni e, in aggiunta, si modificò le due scale presenti nello strumento diatonico.
Nell’evoluzione della fisarmonica tradizionale, infatti, le due scale che contengono le note possono essere spostate, sostituite e mosse in base alle proprie esigenze musicali e realizzazione musicale. Il risultato è uno strumento davvero flessibile, che meglio si adatta ai bisogni della composizione odierna e che rappresenta per i musicisti un’occasione per sperimentare in una maniera mai vista prima. Addirittura, coloro che puntavano a una sperimentazione estrema tentarono, con risultati anche positivi, di aggiungere un’ulteriore fila di note.
La modifica alla tastiera dei bassi
Le trasformazioni dello strumento non si limitarono alle note e all’aggiunta di nuove possibilità musicale, ma riguardarono anche la tastiera dei bassi. I bottoni per suonare i bassi, quindi, passarono da otto a diciotto e i musicisti capirono che la sperimentazione poteva essere portata ai massimi livelli. Ai giorni nostri esistono delle fisarmoniche cromatiche bitonali piene di modifiche in cui alcune scale sono bitonali e altre diatoniche e dove i bassi sono totalmente non bitonali oppure cromatici.
Il Semitoun, padre della fisarmonica cromatica bitonale
Se abbiamo detto che la fisarmonica diatonica potrebbe essere un antenato di quella cromatica bitonale, il Semitoun è a tutti gli effetti il padre. Il Semitoun, particolarmente diffuso in Francia, vedeva la fisarmonica essere integrata da uno strumento cromatico capace di suonare tutti i 12 semitoni della scala cromatica.
Conclusioni
La storia della fisarmonica è ricca di modifiche per rendere questo strumento capace di suonare tutte le melodie pensate dai musicisti e per tradurle in melodie che hanno lo scopo di allietare le orecchie degli ascoltatori.