In occasione delle festività natalizie uno dei principali regali da donare o ricevere è senza dubbio il cesto natalizio. In particolare è un trend che cresce sempre di più come regalo aziendale, ma anche da fare a parenti e amici.
I cesti aziendali natalizi con sorpresa, in particolare, piacciono perché riservano al loro interno delle vere e proprie chicche enogastronomiche, che provengono da produttori locali o aziende agricole selezionate sul territorio. Nei cesti natalizi, immancabili sono il panettone o il pandoro e una bottiglia di spumante, spesso accompagnati da cioccolatini, torroncini, bottiglie di vino abbinati ad altri prodotti alimentari particolari come pasta, salumi, cotechino, lenticchie, creme dolci da spalmare, marmellate e confetture artigianali.
Il cesto natalizio è un dono ricco in ogni sua peculiarità, pertanto va scelto nel modo giusto, per fare bella figura ed essere apprezzato. Ma dove nasce la tradizione del cesto natalizio? L’origine della tradizione dei cesti natalizi risale al solstizio d’inverno e alle feste religiose che si svolgevano in questa fase dell’anno nell’Antica Roma.
Cesti natalizi aziendali: dall’impero romano ad oggi
Gli italiani che regalano un cesto a Natale sono circa 9,7 milioni, secondo un report della Coldiretti. Resta ancora oggi, tra le scelte regalo che si preferisce fare e ricevere durante le feste di Natale.
I cesti natalizi hanno molto antiche, poiché si dice risalgano all’epoca pagana dell’impero Romano. In particolare è una tradizione legata al solstizio d’inverno e alle feste dei Saturnali, ovvero un ciclo di festività religiose popolari nella Roma Antica, che si celebrava ogni anno dal 17 al 23 dicembre.
Le cesti natalizi contenevano ricchi doni, allo scopo di placare la divinità e ottenerne il favore per avere un ricco raccolto l’anno seguente: Rappresentavano la fertilità, la prosperità e la fecondità: vi erano i doni e gli auguri, chiamati “strenne” in onore di Strenua, la dea del solstizio d’Inverno. Il vero protagonista di questa ricorrenza era però Saturno, l’antico dio romano, dell’abbondanza, protettore dei raccolti, della terra e dell’agricoltura. Si credeva, infatti, che questo Dio vagasse sulla Terra in inverno per tornare nell’Aldilà dopo il solstizio d’inverno. Era dunque buona abitudine, entro questa data, placarlo con le offerte in modo che dalle profondità della Terra potesse stimolare il raccolto.
L’evoluzione del cesto natalizio: la vendita è online
I cesti natalizi aziendali sono omaggi che le aziende in particolare fanno qualche giorno prima del Natale ai dipendenti, collaboratori, fornitori e clienti. Esistono varie tipologie di cesti natalizi: già confezionati, individuando quello più vicino alle proprie esigenze, o da assemblare, mettendo al suo interno tutto ciò che è gradito.
Il cesto natalizio aziendale è ancora oggi più che mai un regalo che non perde di valore e che piace sempre a chi lo riceve. I cesti natalizi enogastronomici rappresentano la soluzione migliore per stupire da un punto di vista emozionale, ma anche gustativo.
Anche i metodi di acquisto sono diversi: si possono acquistare presso rivenditori specializzati, in punti vendita della grande distribuzione o attraverso gli shop online. Tra le varie soluzioni gli e-commerce sono sicuri e semplici, anche perché bastano pochi click per finalizzare l’acquisto.
Cesti natalizi, la sorpresa è servita!
In base al budget a disposizione è possibile realizzare dei cesti natalizi aziendali fai da te, che è possibile comporre con prodotti per un pasto completo: dagli stuzzichini alla pasta fino ai salumi e ai dolci.
Se, invece, si sceglie la strada della golosità, si possono realizzare cesti natalizi ricchi di dolci e leccornie, o contenenti del vino, se si preferisce questa merceologia.
A proposito di vino, nei cesti natalizi non può mai mancare una bottiglia di vino, oltre a pasta, cotechino e le lenticchie, simboli di buon auspicio e abbondanza, ma soprattutto perfetti per il cenone del 31 dicembre.
La scelta può anche ricadere su referenze classiche come panettone, caramelle, caffè e zucchero. I prodotti, però, che non devono mancare sono formaggi stagionati, salumi come bresaola, coppa piccante o zampone. Passito o moscato, per quanto riguarda il vino. Riso? Sì, ma meglio in barattolo in vetro o in un sacchetto di tela decorato, da abbinare a dei porcini secchi. A conferire un tocco di classe, una confezione di miscela di caffè, tè o infuso alle erbe.