L'Italia è considerata da sempre la culla delle arti, siano essere pittoriche, scultoree o architettoniche: non c'è città, borgo e regione nel Paese che non custodisca un museo, una galleria d'arte o un palazzo ricchi di opere d'arte di indicibile valore.
Gli Uffizi a Firenze, i Musei Vaticani, la Pinacoteca di Brera a Milano e il Museo Egizio a Torino sono solo alcuni degli spazi espositivi più famosi d'Italia e del mondo: eppure sul territorio non mancano musei poco noti ma non meno interessanti di altri ben più famosi, con opere d'arte che valgono una visita ben approfondita.
Musei poco noti a Roma e Firenze
Quando si pensa a Firenze, la mente corre subito al patrimonio artistico custodito nei suoi più celebri musei, dalla Galleria degli Uffizi alla Galleria dell'Accademia fino a Palazzo Pitti e le Cappelle Medicee. Eppure nel cuore dell'antico capoluogo toscano si celano numerosi luoghi nascosti meritevoli di visita da ogni amante dell'arte, tra i quali il Museo Stibbert, sito all'interno di Villa di Montughi. Qui è custodita la collezione dell'imprenditore anglo-italiano Stibbert, con oggetti provenienti da tutto il mondo: a colpire è la sala gotica che raccoglie centinaia di armi e armature originarie dell'Asia, dell'India e dell'Africa, tra le quali colpisce quella autentica di un samurai.
Anche Roma cela musei in luoghi insospettabili, come quello dedicato alle anime del Purgatorio all'interno della Chiesa del Suffragio: l'esposizione è invero suggestiva e inquietante perché ci si ritrova al cospetto di quelli che sono considerati segni delle anime sofferenti del Purgatorio. Molte sono impresse su muri, lenzuola o tavoli e tutte sono accomunate dalla sofferenza palpabile.
Le gemme nascoste in Lombardia ed Emilia Romagna
Anche Milano custodisce i suoi capolavori nascosti, all'interno del Museo Poldi Pezzoli, situato lungo l'affollatissima Via Manzoni: il nome del museo rimanda all'omonimo collezionista, al quale sono appartenuti gli oggetti esposti, tra orologi solari del Portaluppi, armatura di epoca medioevale, porcellane, gioielli e centinaia di dipinti di artisti quali Tiepolo, Hayez, Piero della Francesca, Mantegna, Botticelli e Antonio del Pollaiolo.
Restando in Lombardia, chi è alla ricerca di capolavori nascosti può raggiungere Bergamo, dove sorge Palazzo Moroni: in questo edificio del XV secolo circondato da splendidi giardini all'italiana e da terrazzamenti che si abbarbicano sul Colle di Sant'Eufemia, sono custoditi due preziosi lavori dell'artista Giovan Battista Moroni di Albino, raffiguranti Isotta Brembati e Gian Gerolamo Grumelli.
Spostandosi in Emilia Romagna e precisamente a Piacenza, è possibile visitare la Galleria di Arte Moderna Ricci Oddi, dove sono conservati pregevoli esempi di arte neoclassica risalente al periodo compreso tra il XIX e il XX secolo. Qui è esposto il Ritratto di Signora di Gustav Klimt, ritrovato dopo essere scomparso nel nulla anni fa.
Dalle mostre sui coltelli, i cavatappi e l'arte dei papiri
Barolo è un borgo in provincia di Cuneo associato all'omonima Langa, famosa per le eccellenze vitivinicole prodotte. Ebbene oltre a fare dei tour delle cantine e degustare vini, è consigliato visitare il Castello Falletti, sede di un curioso Museo dei Cavatappi: qui sono conservati centinaia di modelli, alcuni antichi risalenti addirittura al '600, altri più preziosi, come quelli commissionati da illustre famiglie del territorio ad artigiani e orafi.
Altrettanto stravagante è il Museo del coltello sardo, sito ad Arbus, dove queste armi bianche sono trattate alla stregua di preziose opere d'arte. In effetti molti coltelli esposti presentano impugnature non comuni, spesso intarsiate e raffiguranti figure animalesche come ad esempio il cinghiale, l'aquila e il cervo. Il coltello più pesante al mondo è custodito proprio in questo angolo di Sardegna, con il suo peso che sfiora i 300 Kg, realizzato da Paolo Pusceddu.
Tra gli spazi espositivi segreti in Italia, non si può non citare il Museo del Papiro nella città siciliana di Siracusa: le sale espositive permettono ai visitatori di fare un viaggio indietro nel tempo, all'epoca dell'Antico Egitto, dove la pianta di papiro veniva lavorata sulle sponde del Nilo per tramutarsi in carta. Tra colori, pennelli, mortai e laboratori didattici, i visitatori si ritroveranno ad apprendere molto di più sui papiri e sulle civiltà che li hanno più spesso utilizzati.